Enrico Grassi: “Siamo a un passo dalla D, ma manca almeno ancora una partita”
29-05-2025 10:00 - Società, Prima squadra
Il presidente Enrico Grassi è entusiasta: la Vianese è a un passo dalla Serie D e domenica si giocherà l'accesso alla finale. “Quando si seguono determinate strategie si percepisce subito se si sta sbagliando o se si sta facendo bene – spiega Enrico Grassi – L'idea era quella di restare dalla parte sinistra della classifica, per poi puntare alla promozione in D l'anno prossimo, ma se arriva prima ben venga. A causa di alcuni gravi infortuni, il ds Bimbi e mister Sarnelli hanno avuto la capacità di mettere insieme un gruppo di giocatori di qualità e ora ci stiamo giocando la D”.
Quando ha capito che la squadra avrebbe potuto puntare alla D?
“In seguito a un chiarimento importante avvenuto negli spogliatoi, all'inizio del girone di ritorno, ho confermato, davanti alla squadra, la mia fiducia nei confronti di mister Sarnelli e del direttore sportivo Matteo Bimbi. Già dopo un paio di partite, ho percepito che il gruppo stava iniziando a trovare continuità e che i ragazzi avevano colto il valore e la serietà del progetto che stiamo costruendo a Viano. In quel momento, pur essendo a dieci punti dalla vetta, era evidente che la mentalità stava cambiando”.
Per la politica dei ripescaggi, se la Vianese dovesse passare il turno, oltre a giocarsi la finale, sarebbe virtualmente promossa in D. La società è pronta?
“Siamo sempre pronti e con la giusta carica. Stiamo già lavorando per colmare ciò che manca. Ma ora dobbiamo concentrarci sulla partita di domenica perché le partite si vincono solo giocandole. La vittoria contro il Montecchio Gallo è stata meritata e se giocheremo con lo stesso spirito, potremo continuare il nostro cammino”.
Che progetti avete per il Comunale?
“L'obiettivo è quello di fare due spogliatoi sotto alla tribuna, in modo da utilizzare al meglio la struttura, oltre che realizzare un campo sintetico. Pensiamo anche di creare una “club house” in collaborazione con l'associazione Alpini. L'obiettivo è che Viano diventi un vero punto di riferimento sportivo e sociale per i giovani, dai bimbi della Scuola calcio fino alla prima squadra, il tutto sempre nel rispetto dei valori dello sport”.
In Serie D però ci sono realtà demografiche anche importanti. In quel caso Viano non vi basterebbe...
“Se ci saranno partite che, per decisione della Digos, non potranno essere disputate a Viano, cercheremo altre opzioni sul territorio, compatibilmente con i calendari delle altre realtà sportive".
Cosa ne pensa del Settore giovanile che sta crescendo in fretta, raggiungendo risultati importanti?
“Se abbiamo investito nella Vianese è perché credo fermamente nei giovani e la valorizzazione del Settore giovanile è sempre stato il nostro primo obiettivo. Negli ultimi anni abbiamo raddoppiato il numero dei nostri ragazzi e vogliamo coinvolgerne sempre di più. L'obiettivo è creare un polo virtuoso, in cui i giovani vengano formati nel segno dell'etica, del rispetto delle regole e della legalità, per prepararli ad affrontare con responsabilità la vita e il mondo del lavoro, dove potranno esprimere al meglio le competenze e i valori acquisiti”.
Quando ha capito che la squadra avrebbe potuto puntare alla D?
“In seguito a un chiarimento importante avvenuto negli spogliatoi, all'inizio del girone di ritorno, ho confermato, davanti alla squadra, la mia fiducia nei confronti di mister Sarnelli e del direttore sportivo Matteo Bimbi. Già dopo un paio di partite, ho percepito che il gruppo stava iniziando a trovare continuità e che i ragazzi avevano colto il valore e la serietà del progetto che stiamo costruendo a Viano. In quel momento, pur essendo a dieci punti dalla vetta, era evidente che la mentalità stava cambiando”.
Per la politica dei ripescaggi, se la Vianese dovesse passare il turno, oltre a giocarsi la finale, sarebbe virtualmente promossa in D. La società è pronta?
“Siamo sempre pronti e con la giusta carica. Stiamo già lavorando per colmare ciò che manca. Ma ora dobbiamo concentrarci sulla partita di domenica perché le partite si vincono solo giocandole. La vittoria contro il Montecchio Gallo è stata meritata e se giocheremo con lo stesso spirito, potremo continuare il nostro cammino”.
Che progetti avete per il Comunale?
“L'obiettivo è quello di fare due spogliatoi sotto alla tribuna, in modo da utilizzare al meglio la struttura, oltre che realizzare un campo sintetico. Pensiamo anche di creare una “club house” in collaborazione con l'associazione Alpini. L'obiettivo è che Viano diventi un vero punto di riferimento sportivo e sociale per i giovani, dai bimbi della Scuola calcio fino alla prima squadra, il tutto sempre nel rispetto dei valori dello sport”.
In Serie D però ci sono realtà demografiche anche importanti. In quel caso Viano non vi basterebbe...
“Se ci saranno partite che, per decisione della Digos, non potranno essere disputate a Viano, cercheremo altre opzioni sul territorio, compatibilmente con i calendari delle altre realtà sportive".
Cosa ne pensa del Settore giovanile che sta crescendo in fretta, raggiungendo risultati importanti?
“Se abbiamo investito nella Vianese è perché credo fermamente nei giovani e la valorizzazione del Settore giovanile è sempre stato il nostro primo obiettivo. Negli ultimi anni abbiamo raddoppiato il numero dei nostri ragazzi e vogliamo coinvolgerne sempre di più. L'obiettivo è creare un polo virtuoso, in cui i giovani vengano formati nel segno dell'etica, del rispetto delle regole e della legalità, per prepararli ad affrontare con responsabilità la vita e il mondo del lavoro, dove potranno esprimere al meglio le competenze e i valori acquisiti”.
Perché è importante investire nello sport come strumento formativo per i giovani?
“Lo sport, con i suoi valori di lealtà, inclusione, rispetto, collaborazione e disciplina, rappresenta uno degli strumenti più efficaci per sostenere i giovani nel loro sviluppo, promuovendo legalità, etica e cittadinanza attiva. In un contesto sociale in continua evoluzione, che richiede ascolto, responsabilità e partecipazione, abbiamo il dovere di trovare il tempo e il giusto equilibro per dare l'esempio. Puntare sulle nuove generazioni è la scelta più sostenibile che possiamo fare, perché significa prendersi cura del futuro”.
Chiudiamo con un suo sogno nel cassetto? Vuole forse portare la Vianese nei professionisti?
“Ci concentriamo sul presente. I sogni vanno vissuti passo dopo passo, metabolizzando ciò che accade. Non abbiamo ancora vinto nulla e solo se salissimo in D, superata la prima euforia, inizieremo a programmare il futuro”.
“Lo sport, con i suoi valori di lealtà, inclusione, rispetto, collaborazione e disciplina, rappresenta uno degli strumenti più efficaci per sostenere i giovani nel loro sviluppo, promuovendo legalità, etica e cittadinanza attiva. In un contesto sociale in continua evoluzione, che richiede ascolto, responsabilità e partecipazione, abbiamo il dovere di trovare il tempo e il giusto equilibro per dare l'esempio. Puntare sulle nuove generazioni è la scelta più sostenibile che possiamo fare, perché significa prendersi cura del futuro”.
Chiudiamo con un suo sogno nel cassetto? Vuole forse portare la Vianese nei professionisti?
“Ci concentriamo sul presente. I sogni vanno vissuti passo dopo passo, metabolizzando ciò che accade. Non abbiamo ancora vinto nulla e solo se salissimo in D, superata la prima euforia, inizieremo a programmare il futuro”.