Intervista a Luigi Bonfiglio per il sito
15-12-2021 20:29 - settore giovanile
Il vivaio della Vianese continua a lavorare bene e la qualità del prodotto offerto è stata confermata anche dal fatto che la Reggiana abbia voluto inglobare la società del presidente Eusebio Borghi nel novero delle dodici compagini facenti parte del progetto di affiliazione “Provincia Granata”. Fra le formazioni del vivaio rossoblu c'è anche la squadra dei Giovanissimi 2007, che stadisputando una buona stagione, allenata da Luigi Bonfiglio, un tecnico giovane e preparato, che ha spesso allenato formazioni juniores, ma che quest'anno si è tuffato anima e corpo alla guida dei Giovanissimi.
Luigi, da quanto tempo alleni alla Vianese? Hai sempre fatto settore giovanile nella tua esperienza da allenatore?
"Alleno la Vianese giovanissimi 2007 da questo fine agosto 2021. Come primo allenatore ho sempre curato le giovanili, di preciso la categoria Juniores".
Che campionato state facendo? Visto che ormai siamo arrivati alla fine del girone di andata, credi si tratti di un campionato nel quale l'attuale classifica rispecchi gli equilibri in campo?
"Credo che per l'attuale potenziale della rosa, del fatto che siamo una nuova squadra, una realtà che non esisteva, la classifica rispetta l'attuale nostro livello. Le squadre davanti a noi hanno dimostrato di essere più rodate visto che si conoscono da più tempo. Ma non siamo lontani. Se riusciamo a crescere, come mi auguro, potremmo toglierci qualche soddisfazione. E visto il progetto neonato non è cosa da poco".
C'è qualche giocatore che sta emergendo, che, rispetto a quando hai iniziato in estate, ti sta dando particolari soddisfazioni?
"Sinceramente ho visto migliorare tutti i giocatori e questo mi fa molto piacere. Naturalmente chi con percentuale maggiore chi leggermente inferiore, ma arriveranno tutti ad esprimere il proprio potenziale massimo, il loro limite. Se ci credono. Naturalmente questo è uno degli obbiettivi di un allenatore secondo me, tirare fuori il massimo al livello tecnico e caratteriale".
C'è qualche giocatore di prospettiva, con margini di crescita importante?
"Vedo giocatori con potenzialità, vedo giocatori che vogliono migliorarsi, vedo giocatori con la giusta mentalità. Vedo personalità, ma vedo anche fragilità dettata da questa età. E' normale. Alti e bassi dettati dagli stati d'animo e il nuovo percorso di vita che stanno affrontando. Non voglio creargli alibi, anche perchè il calcio deve essere una valvola di sfogo, uno sfogo positivo. Dove si viene a stare in gruppo e cercare di creare qualcosa di vincente e monolitico. Chi avrà voglia di elevarsi sarà sicuramente punto fermo nella Vianese che verrà…e qualcuno c'è".
E' vero che è più facile costruire “il gruppo”, nel vero senso della parola, in una realtà di paese, piuttosto che in una società di città? Quant'è importante il gruppo nella tua squadra? Sei riuscito a plasmarlo come volevi?
"Per quanto riguarda la costruzione del gruppo non esiste una differenza di territorialità secondo me. Lo stesso gruppo di paese o di città potrebbe avere rigetto o meno ad accettare nuovi membri. Sicuramente è più facile che si ritrovino a giocare insieme un gruppo di paese piuttosto che in un gruppo di città per ovvi motivi geografici. Creare un gruppo è la cosa più difficile, sono tante teste e personalità a cui dare un unico credo e obbiettivo. Abbiamo margine di miglioramento e crescita anche qua, ma parto da una buona base fatta di ragazzi perbene ed intelligenti. Naturalmente il gruppo, per un gioco di squadra, è parte fondamentale per i risultati".
Qual è il tuo obiettivo a livello di squadra in termini umani, ma anche sportivi?
"E' sottinteso che il compito di noi allenatori è quello di valorizzare il materiale tecnico e umano che ci mettono a disposizione. A questa età, in questa categoria, secondo me, a livello sportivo bisogna lavorare tantissimo sulla tecnica individuale, la coordinazione e inserire il tutto in un concetto di squadra. Lasciare esprimere le proprie capacità e correggere la base e creargli una struttura solida. Creare giocatori adatti alle aspettative della squadra Vianese. Naturalmente il livello umano, quindi la partecipazione del giocatore alla causa Viano dovrà essere fatta di rispetto e buona condotta. Li voglio svegli e preparati sportivamente parlando e corretti umanamente parlando".
Credi che il Settore giovanile della Vianese sia cresciuto o stia crescendo rispetto agli anni precedenti? Secondo te, dove potrebbe arrivare?
"Il settore giovanile della Vianese è cresciuto, lo dicono i numeri e la storia. E' cresciuto perché ci sono persone che hanno passione. Molte squadre dilettantistiche hanno questa passione ma qui c'è la volontà di costruire. Vedo voglia di crescere ma con intelligenza. Sanno che per fare bene bisogna investire in strutture, in persone competenti in tutte le mansioni, ascoltare e confrontarsi. Io questo lo sto vedendo. Non so dove arriverà il settore giovanile della Vianese, ma sono sicuro che si sta cercando di ottenere il massimo con le risorse che si hanno a disposizione, un po' come fa un allenatore con la propria squadra".
Fonte: Lorenzo Chierici - Ufficio Stampa
Luigi, da quanto tempo alleni alla Vianese? Hai sempre fatto settore giovanile nella tua esperienza da allenatore?
"Alleno la Vianese giovanissimi 2007 da questo fine agosto 2021. Come primo allenatore ho sempre curato le giovanili, di preciso la categoria Juniores".
Che campionato state facendo? Visto che ormai siamo arrivati alla fine del girone di andata, credi si tratti di un campionato nel quale l'attuale classifica rispecchi gli equilibri in campo?
"Credo che per l'attuale potenziale della rosa, del fatto che siamo una nuova squadra, una realtà che non esisteva, la classifica rispetta l'attuale nostro livello. Le squadre davanti a noi hanno dimostrato di essere più rodate visto che si conoscono da più tempo. Ma non siamo lontani. Se riusciamo a crescere, come mi auguro, potremmo toglierci qualche soddisfazione. E visto il progetto neonato non è cosa da poco".
C'è qualche giocatore che sta emergendo, che, rispetto a quando hai iniziato in estate, ti sta dando particolari soddisfazioni?
"Sinceramente ho visto migliorare tutti i giocatori e questo mi fa molto piacere. Naturalmente chi con percentuale maggiore chi leggermente inferiore, ma arriveranno tutti ad esprimere il proprio potenziale massimo, il loro limite. Se ci credono. Naturalmente questo è uno degli obbiettivi di un allenatore secondo me, tirare fuori il massimo al livello tecnico e caratteriale".
C'è qualche giocatore di prospettiva, con margini di crescita importante?
"Vedo giocatori con potenzialità, vedo giocatori che vogliono migliorarsi, vedo giocatori con la giusta mentalità. Vedo personalità, ma vedo anche fragilità dettata da questa età. E' normale. Alti e bassi dettati dagli stati d'animo e il nuovo percorso di vita che stanno affrontando. Non voglio creargli alibi, anche perchè il calcio deve essere una valvola di sfogo, uno sfogo positivo. Dove si viene a stare in gruppo e cercare di creare qualcosa di vincente e monolitico. Chi avrà voglia di elevarsi sarà sicuramente punto fermo nella Vianese che verrà…e qualcuno c'è".
E' vero che è più facile costruire “il gruppo”, nel vero senso della parola, in una realtà di paese, piuttosto che in una società di città? Quant'è importante il gruppo nella tua squadra? Sei riuscito a plasmarlo come volevi?
"Per quanto riguarda la costruzione del gruppo non esiste una differenza di territorialità secondo me. Lo stesso gruppo di paese o di città potrebbe avere rigetto o meno ad accettare nuovi membri. Sicuramente è più facile che si ritrovino a giocare insieme un gruppo di paese piuttosto che in un gruppo di città per ovvi motivi geografici. Creare un gruppo è la cosa più difficile, sono tante teste e personalità a cui dare un unico credo e obbiettivo. Abbiamo margine di miglioramento e crescita anche qua, ma parto da una buona base fatta di ragazzi perbene ed intelligenti. Naturalmente il gruppo, per un gioco di squadra, è parte fondamentale per i risultati".
Qual è il tuo obiettivo a livello di squadra in termini umani, ma anche sportivi?
"E' sottinteso che il compito di noi allenatori è quello di valorizzare il materiale tecnico e umano che ci mettono a disposizione. A questa età, in questa categoria, secondo me, a livello sportivo bisogna lavorare tantissimo sulla tecnica individuale, la coordinazione e inserire il tutto in un concetto di squadra. Lasciare esprimere le proprie capacità e correggere la base e creargli una struttura solida. Creare giocatori adatti alle aspettative della squadra Vianese. Naturalmente il livello umano, quindi la partecipazione del giocatore alla causa Viano dovrà essere fatta di rispetto e buona condotta. Li voglio svegli e preparati sportivamente parlando e corretti umanamente parlando".
Credi che il Settore giovanile della Vianese sia cresciuto o stia crescendo rispetto agli anni precedenti? Secondo te, dove potrebbe arrivare?
"Il settore giovanile della Vianese è cresciuto, lo dicono i numeri e la storia. E' cresciuto perché ci sono persone che hanno passione. Molte squadre dilettantistiche hanno questa passione ma qui c'è la volontà di costruire. Vedo voglia di crescere ma con intelligenza. Sanno che per fare bene bisogna investire in strutture, in persone competenti in tutte le mansioni, ascoltare e confrontarsi. Io questo lo sto vedendo. Non so dove arriverà il settore giovanile della Vianese, ma sono sicuro che si sta cercando di ottenere il massimo con le risorse che si hanno a disposizione, un po' come fa un allenatore con la propria squadra".
Fonte: Lorenzo Chierici - Ufficio Stampa