Vianese, parla Caroli: "Siamo in Promozione e dobbiamo restarci"
19-04-2022 19:26 - società
DIDA: Ermes Caroli con il figlio Riccardo, punto di forza dell’Under 17.
Parla il vice presidente della Vianese, pronta al rush finale per arrivare alla salvezza senza passare dai play out: “Ora dobbiamo concentrarci solo sulle prossime gare per non fallire l’obiettivo”
Ermes Caroli: “Io e altri arrivammo 8 anni fa, in Terza categoria e ora siamo in Promozione… per rimanerci”
“Seguo anche la squadra degli Under 17 dove gioca mio figlio: il nostro vivaio sta crescendo. La Vianese? E’ una società aperta: chi ha voglia di darci una mano è il benvenuto”
Ha iniziato semplicemente come genitore, ma col passare dei mesi e degli anni, ha iniziato a seguire la squadra di suo figlio da dirigente, per poi entrare in società e diventare vice presidente della Vianese. Stiamo parlando di Ermes Caroli, 45 anni, gente di commercio, padre di Riaccado 17 anni, jolly di centrocampo e difesa, punto di forza della formazione Allievi. “E’ vero, iniziai da genitore - ci spiega il vice presidente Caroli - per seguire mio figlio che giocava nelle giovanili della Vianese; poi, otto anni fa, diventai dirigente e nella stessa stagione la Vianese vinse il Memorial Presidenti e volò in Seconda. Era la stagione 2014-15: quello fu l’anno dell’avvicendamento fra i dirigenti storici, Benevelli, Campani e gli altri, e l’ingresso di noi più giovani, con Alberto Montecchi, Eusebio Borghi e Vasirani, che invece rappresentavano la continuità. In quella stagione sportiva gettammo le basi per costruire il futuro recente della Vianese: eravamo un gruppo di 16-17 dirigenti, poi qualcuno ha lasciato, altri sono invece entrati e a tal proposito ci tengo a sottolineare che la Vianese, anche oggi, è una società aperta a chiunque abbia voglia di fare calcio e di offrire un servizio alla collettività e ai nostri ragazzi. Tornando al campo, l’anno successivo abbiamo consolidato la Seconda categoria, mentre nella stagione 2016-17 arrivammo a vincere i play off e fummo ripescati in Prima, dove riuscimmo a rimanere, salvandoci, la stagione dopo (2017-18), per poi perdere la finale play off col Levizzano al termine dell’annata sportiva 2018-2019, con in campo il compianto Francesco Rossi. Tra l’altro, paradossalmente, quella fu una doppia beffa, perché oltre alla sconfitta, il Levizzano, pur avendo giocato la finale alla morte, non si iscrisse alla Promozione l’anno dopo e ripartì dagli amatori. Nella prima stagione del Covid, invece, quindi il 2019-2020, al momento della sospensione, eravamo primi in classifica dopo aver giocato 20 partite su 30, tant’è che quando decisero di chiudere il campionato ci promossero in Promozione. Il resto è storia recente”.
Francesco Rossi, tra l’altro, vi è rimasto nel cuore. Per chi non lo ricordasse, è deceduto in un incidente d’auto mentre andava a Cervia assieme a Paolini della Borzanese, anch’egli deceduto e a Daniele Tagliani, che si salvò per miracolo…
“Esatto. Francesco è senz’altro rimasto nei nostri cuori di ognuno di noi. E’ scomparso a causa di quel drammatico incidente stradale mentre andavano a Cervia per aiutare gli organizzatori nel torneo che ogni anno fanno in riviera a fine stagione. Per ricordarlo, quest’anno parteciperemo proprio al torneo intitolato ai due ragazzi scomparsi, al mare, a Cervia, dal 2 al 5 giugno con gli Allievi 2005 e Giovanissimi 2008, quindi con gli Under 17 e con gli Under 14. Anche noi a Viano organizzammo un torneo in sua memoria proprio nel 2019, poi con il covid non riuscimmo più a farlo proseguire, ma quest’anno lo riproporremo, anche se non abbiamo ancora definito la data precisa”.
La prima squadra, però, ha avuto tanti alti e bassi e ora sta facendo fatica…
“E’ un anno tribolato: purtroppo abbiamo dovuto cambiare allenatore dopo le dimissioni di Cifarelli e c’è voluto il doppio del tempo perché questo gruppo trovasse l’equilibrio giusto e a tratti sembra non averlo ancora trovato. Eravamo ripartiti bene e stavamo andando forte, poi c’è stata la lunga sosta invernale, causa covid, proprio nel nostro momento migliore. Ora, dobbiamo solo salvare la categoria, magari evitando i play out, per poi gettare basi solide per continuare a crescere, nel rispetto delle ambizioni del patron Grassi”.
A livello dirigenziale siete praticamente in tre a decidere, tu, Eusebio Boghi e Alberto Montecchi e il vostro obiettivo, oltre alla salvezza, è quello di far crescere ancora il Settore giovanile. Vero?
“Sì, qualche anno fa abbiamo deciso di provare a fare qualcosa di più strutturato per conto nostro, visto che fino a quell’anno i ragazzi che uscivano dalla nostra Scuola calcio andavano a finire nelle società limitrofe. D’altro canto Viano è un comune di 3400 abitanti e ogni anno non si sa mai quanti saranno i ragazzi dell’una o dell’altra annata. Ebbene, cinque anni fa avevamo intravisto buone prospettive per il gruppo dei 2004 e 2005 e abbiamo unito le due annate, facendo i Giovanissimi provinciali. Quell’esperienza fu di successo e riusciti addirittura a fare i 2004 nell’attuale Under 18 regionale e i 2005 negli Allievi, rinforzando le rispettive rose con qualche ragazzo magari scontento di differenti esperienze o altri che hanno invece creduto nel nostro progetto e hanno scelto Viano. Purtroppo ci mancano i 2006, anche se in di quell’età avevamo Cristian Lorenzi, che ha fatto due anni alla Reggiana, altri due al Sassuolo ed ora è tornato di nuovo in granata. Dai 2005, invece, abbiamo mandato alla Reggiana Alessandro Romani e Cristian Spina, con quest’ultimo che è tornato indietro e ora gioca in Promozione con noi, mentre dai 2004 è partito il portiere Bragazzi, oggi alla Primavera del Modena. Questo tanto per dire che, anche se si gioca nella Vianese, si ha la possibilità di entrare nel calcio che conta”.
Il vivaio, negli ultimi anni, è cresciuto rapidamente, tant’è che ora avete circa 150 ragazzi. Non è poco per una realtà come Viano…
“Di questo dobbiamo dare merito al lavoro di tutti i dirigenti e di Etienne Digout, che ora è passato al Sassuolo, che ci ha fatto crescere tantissimo. Il nuovo responsabile è Vito D’Errico, che sta lavorando molto bene e ci ha permesso di levitare ancora in termini di adesioni. Noi puntiamo fermamente sulla crescita del vivaio, perché la Vianese deve anche e sopratutto fare del sociale, dando la possibilità a tutti di giocare, allo scopo di tenere a Viano i nostri ragazzi, magari attirandone anche altri da fuori. Poi, se qualcuno avrà le capacità, potrà tranquillamente prendere il volo. Il patron Grassi, infatti, si è avvicinato più concretamente alla nostra realtà soprattutto per il lavoro che stavamo facendo a livello di vivaio, così come sta lavorando bene con la Valorugby, dove pone i valori dello sport come punto di partenza. Il patron, che ringraziamo per essere sempre stato vicino alla Vianese e che da quest’anno ha creduto ancora di più nel nostro progetto, ha sempre detto che ragazzi con principi importanti, capaci di sacrificarsi per gli altri e per arrivare in alto, potranno essere futuri collaboratori della sua azienda, dove si entra solo se in possesso di determinati requisiti morali. A mio avviso dovrebbe essere lo Stato a intervenire per sostenere l’avvicinamento all’attività di base da parte dei ragazzi, ma sorvolando sul questo argomento, per quanto ci riguarda, grazie al contributo dei nostri sponsor, abbiamo tenuto le rette annuali molto basse, permettendo a tutti di avvicinarsi al mondo del calcio e anche questo piace molto al patron Grassi che spesso si confronta con noi, ci consiglia e ci sprona a raggiungere obiettivi sempre più importanti, traguardi che noi, qualche anno fa, avremmo considerato irraggiungibili”.
Fonte: Lorenzo Chierici - Ufficio Stampa
Ermes Caroli: “Io e altri arrivammo 8 anni fa, in Terza categoria e ora siamo in Promozione… per rimanerci”
“Seguo anche la squadra degli Under 17 dove gioca mio figlio: il nostro vivaio sta crescendo. La Vianese? E’ una società aperta: chi ha voglia di darci una mano è il benvenuto”
Ha iniziato semplicemente come genitore, ma col passare dei mesi e degli anni, ha iniziato a seguire la squadra di suo figlio da dirigente, per poi entrare in società e diventare vice presidente della Vianese. Stiamo parlando di Ermes Caroli, 45 anni, gente di commercio, padre di Riaccado 17 anni, jolly di centrocampo e difesa, punto di forza della formazione Allievi. “E’ vero, iniziai da genitore - ci spiega il vice presidente Caroli - per seguire mio figlio che giocava nelle giovanili della Vianese; poi, otto anni fa, diventai dirigente e nella stessa stagione la Vianese vinse il Memorial Presidenti e volò in Seconda. Era la stagione 2014-15: quello fu l’anno dell’avvicendamento fra i dirigenti storici, Benevelli, Campani e gli altri, e l’ingresso di noi più giovani, con Alberto Montecchi, Eusebio Borghi e Vasirani, che invece rappresentavano la continuità. In quella stagione sportiva gettammo le basi per costruire il futuro recente della Vianese: eravamo un gruppo di 16-17 dirigenti, poi qualcuno ha lasciato, altri sono invece entrati e a tal proposito ci tengo a sottolineare che la Vianese, anche oggi, è una società aperta a chiunque abbia voglia di fare calcio e di offrire un servizio alla collettività e ai nostri ragazzi. Tornando al campo, l’anno successivo abbiamo consolidato la Seconda categoria, mentre nella stagione 2016-17 arrivammo a vincere i play off e fummo ripescati in Prima, dove riuscimmo a rimanere, salvandoci, la stagione dopo (2017-18), per poi perdere la finale play off col Levizzano al termine dell’annata sportiva 2018-2019, con in campo il compianto Francesco Rossi. Tra l’altro, paradossalmente, quella fu una doppia beffa, perché oltre alla sconfitta, il Levizzano, pur avendo giocato la finale alla morte, non si iscrisse alla Promozione l’anno dopo e ripartì dagli amatori. Nella prima stagione del Covid, invece, quindi il 2019-2020, al momento della sospensione, eravamo primi in classifica dopo aver giocato 20 partite su 30, tant’è che quando decisero di chiudere il campionato ci promossero in Promozione. Il resto è storia recente”.
Francesco Rossi, tra l’altro, vi è rimasto nel cuore. Per chi non lo ricordasse, è deceduto in un incidente d’auto mentre andava a Cervia assieme a Paolini della Borzanese, anch’egli deceduto e a Daniele Tagliani, che si salvò per miracolo…
“Esatto. Francesco è senz’altro rimasto nei nostri cuori di ognuno di noi. E’ scomparso a causa di quel drammatico incidente stradale mentre andavano a Cervia per aiutare gli organizzatori nel torneo che ogni anno fanno in riviera a fine stagione. Per ricordarlo, quest’anno parteciperemo proprio al torneo intitolato ai due ragazzi scomparsi, al mare, a Cervia, dal 2 al 5 giugno con gli Allievi 2005 e Giovanissimi 2008, quindi con gli Under 17 e con gli Under 14. Anche noi a Viano organizzammo un torneo in sua memoria proprio nel 2019, poi con il covid non riuscimmo più a farlo proseguire, ma quest’anno lo riproporremo, anche se non abbiamo ancora definito la data precisa”.
La prima squadra, però, ha avuto tanti alti e bassi e ora sta facendo fatica…
“E’ un anno tribolato: purtroppo abbiamo dovuto cambiare allenatore dopo le dimissioni di Cifarelli e c’è voluto il doppio del tempo perché questo gruppo trovasse l’equilibrio giusto e a tratti sembra non averlo ancora trovato. Eravamo ripartiti bene e stavamo andando forte, poi c’è stata la lunga sosta invernale, causa covid, proprio nel nostro momento migliore. Ora, dobbiamo solo salvare la categoria, magari evitando i play out, per poi gettare basi solide per continuare a crescere, nel rispetto delle ambizioni del patron Grassi”.
A livello dirigenziale siete praticamente in tre a decidere, tu, Eusebio Boghi e Alberto Montecchi e il vostro obiettivo, oltre alla salvezza, è quello di far crescere ancora il Settore giovanile. Vero?
“Sì, qualche anno fa abbiamo deciso di provare a fare qualcosa di più strutturato per conto nostro, visto che fino a quell’anno i ragazzi che uscivano dalla nostra Scuola calcio andavano a finire nelle società limitrofe. D’altro canto Viano è un comune di 3400 abitanti e ogni anno non si sa mai quanti saranno i ragazzi dell’una o dell’altra annata. Ebbene, cinque anni fa avevamo intravisto buone prospettive per il gruppo dei 2004 e 2005 e abbiamo unito le due annate, facendo i Giovanissimi provinciali. Quell’esperienza fu di successo e riusciti addirittura a fare i 2004 nell’attuale Under 18 regionale e i 2005 negli Allievi, rinforzando le rispettive rose con qualche ragazzo magari scontento di differenti esperienze o altri che hanno invece creduto nel nostro progetto e hanno scelto Viano. Purtroppo ci mancano i 2006, anche se in di quell’età avevamo Cristian Lorenzi, che ha fatto due anni alla Reggiana, altri due al Sassuolo ed ora è tornato di nuovo in granata. Dai 2005, invece, abbiamo mandato alla Reggiana Alessandro Romani e Cristian Spina, con quest’ultimo che è tornato indietro e ora gioca in Promozione con noi, mentre dai 2004 è partito il portiere Bragazzi, oggi alla Primavera del Modena. Questo tanto per dire che, anche se si gioca nella Vianese, si ha la possibilità di entrare nel calcio che conta”.
Il vivaio, negli ultimi anni, è cresciuto rapidamente, tant’è che ora avete circa 150 ragazzi. Non è poco per una realtà come Viano…
“Di questo dobbiamo dare merito al lavoro di tutti i dirigenti e di Etienne Digout, che ora è passato al Sassuolo, che ci ha fatto crescere tantissimo. Il nuovo responsabile è Vito D’Errico, che sta lavorando molto bene e ci ha permesso di levitare ancora in termini di adesioni. Noi puntiamo fermamente sulla crescita del vivaio, perché la Vianese deve anche e sopratutto fare del sociale, dando la possibilità a tutti di giocare, allo scopo di tenere a Viano i nostri ragazzi, magari attirandone anche altri da fuori. Poi, se qualcuno avrà le capacità, potrà tranquillamente prendere il volo. Il patron Grassi, infatti, si è avvicinato più concretamente alla nostra realtà soprattutto per il lavoro che stavamo facendo a livello di vivaio, così come sta lavorando bene con la Valorugby, dove pone i valori dello sport come punto di partenza. Il patron, che ringraziamo per essere sempre stato vicino alla Vianese e che da quest’anno ha creduto ancora di più nel nostro progetto, ha sempre detto che ragazzi con principi importanti, capaci di sacrificarsi per gli altri e per arrivare in alto, potranno essere futuri collaboratori della sua azienda, dove si entra solo se in possesso di determinati requisiti morali. A mio avviso dovrebbe essere lo Stato a intervenire per sostenere l’avvicinamento all’attività di base da parte dei ragazzi, ma sorvolando sul questo argomento, per quanto ci riguarda, grazie al contributo dei nostri sponsor, abbiamo tenuto le rette annuali molto basse, permettendo a tutti di avvicinarsi al mondo del calcio e anche questo piace molto al patron Grassi che spesso si confronta con noi, ci consiglia e ci sprona a raggiungere obiettivi sempre più importanti, traguardi che noi, qualche anno fa, avremmo considerato irraggiungibili”.
Fonte: Lorenzo Chierici - Ufficio Stampa